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Halloween: ribellatevi!

Diffusa anche nei nostri centri l’antica festa del Capodanno celtico

Il culto “nero” la notte dal 30 ottobre al 1° novembre come omaggio al “Signore della morte”

di Francesco Sicari

foto archivio tropeaedintorni


Tropea - In questi giorni, sicuramente anche i muri della nostra cittadina, come quelli di altri paesi del circondario, saranno tappezzati da manifesti che inneggiano a questa festa, invitando i giovani a partecipare a balli in maschera fino alle prime ore dell'alba. La stessa associazione dei commercianti a Tropea ha proposto di dedicare a questa ricorrenza una giornata nel suo programma di attività per questo periodo autunnale. Io mi domando se veramente noi sappiamo l'origine di questa festa.

Halloween è una festa celtica, in origine si celebrava la notte dal 30 ottobre al 1° novembre come omaggio al “Signore della morte” e ci si mascherava con pelli di animali uccisi per spaventare gli “spiriti cattivi”.  Per l’occasione case, strade, piazze, vicoli erano illuminati da rape (gli americani le trasformeranno poi in zucche) intagliate, con dentro le braci del  “fuoco sacro” regalate dal diavolo. Halloween ci riporta pertanto in pieno  paganesimo, inutile nascondercelo. Secondo gli antichi celti infatti la festa segna l’inizio del “cold, dark and dead”, un vero culto “nero”.  Furono i coloni irlandesiche poi la portarono in America, dove impazzò con la sua lanterna a zucca e il codazzo di teschi, scheletri, streghe, démoni…

Possiamo senza dubbio affermare che Halloween è un gran carnevale ma ben peggiore del nostro, un carnevale satanico in cui suoni e danze sono indubbi richiami all’antico “sabba”, la macabra festa notturna dei demoni e delle streghe. E' una festa dunque che non fa per nulla bene. Per i bambini sarà pure un gioco, ma pur sempre  pericoloso e per niente educativo. Sembra che in  alcune zone per partecipare a questo strano divertimento gli organizzatori consegnano ai bambini una tessera. In quella di Halloween del 2000 c’era scritto: “Faccio parte dei démoni di Halloween e m’impegno a fare cose mostruose”, poi la firma. Che bella pedagogia!!!

Il Cardinal Martini il 30 ottobre 2000 ha espresso così il suo pensiero: “Siamo sempre più irrimediabilmente invasi, anche come Chiesa, da rovinose ‘contaminazioni’ del peggiore consumismo d'oltreoceano che mandano alla deriva gran parte della nostra eredità culturale, l'anima genuina del nostro Paese … Questo tipo di feste è estraneo alla nostra tradizione, che ha valori immensi e va tramandata: il culto dei defunti fa parte della nostra storia, è un momento in cui si apre la speranza dell’eternità”.

Parliamo allora ai nostri ragazzi e ai nostri giovani del valore  cristiano della vita, trasmettiamo il senso del culto ai defunti con la preghiera per i morti e la visita composta e seria al cimitero e impegniamoci tutti, evitando queste mode stravaganti e proponendo percorsi che non hanno nulla di educativo e di amore alla vita. Vigiliamo inoltre affinché questi momenti di festa notturna non si trasformino in occasioni di morte per i molti adolescenti e giovani che vi partecipano. Sarà inutile e ancora più beffardo dover versare altre  ulteriori lacrime.

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