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Consiglio comunale di Zungri del 27 Settembre

Accesa discussione su una concessione rilasciata dall’ufficio tecnico del Comune alla Wind Spa per installare sul territorio di Zungri una stazione radio base, al fine di migliorare il servizio di telefonia mobile

Attaccata l’amministrazione sul fatto che, prima di rilasciare concessioni, dovrebbe sentire i cittadini

 

di Francesco Apriceno

 

E’ stato un consiglio comunale dai toni abbastanza accesi quello di Zungri del 27 Settembre. Il primo punto, riguardante l’approvazione dei verbali delle assemblee precedenti viene subito approvato. L’opposizione poi, nella persona del capogruppo Domenico Pugliese, boccia la gestione economica della salvaguardia degli equilibri di bilancio che ritiene disastrosa. Si arriva dunque al terzo punto, quello per cui è stato convocato il consiglio e cioè, nei dettagli, la discussione su una concessione rilasciata dall’ufficio tecnico del Comune alla Wind Spa per installare sul territorio di Zungri una stazione radio base, al fine di migliorare il servizio di telefonia mobile.

Inizia subito il capogruppo dell’opposizione che segnala troppe concessioni rilasciate per quanto riguarda le antenne per le comunicazioni radiomobili, senza che ci siano “precisi criteri e rigorosi controlli”. “L’installazione di questo nuovo ripetitore potrebbe avere ricadute negative sulla salute della popolazione a causa degli effetti delle onde emesse”. Prosegue il suo intervento affermando che questo consiglio è stato voluto dall’opposizione che ha raccolto le perplessità di un comitato di cittadini. Citando il decreto Ronchi (n. 381 del 1998) che fissa il limite delle emissioni a sei volt per metro, fa notare che un notevole traffico telefonico potrebbe portare al superamento della soglia ed in quel caso chi abita nei pressi di una stazione radiobase potrebbe  riportare disturbi alla  salute che vanno dal mal di testa alle leucemie.

Attacca l’amministrazione sul fatto che, prima di rilasciare concessioni, dovrebbe sentire i cittadini e affidare all’ASL i controlli sulla zona interessata. Le proposte avanzate sono la revoca del permesso, l’individuazione di siti diversi con una distanza di 100 metri dall’abitato ed inoltre la diminuzione del limite delle emissioni a tre volt per metro. Conclude affermando che “non vogliamo fare demagogia, ma invitare tutti a riflettere sulle conseguenze future”.

 La parola passa al vicesindaco Francesco Galati che invita ad abbandonare gli allarmismi e le strumentalizzazioni e documentarsi correttamente sulla materia in questione. A tal proposito mostra ai presenti i risultati di un indagine dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), il massimo ente di tutela della salute, e  dell’Organizzazione Italiana di Ematologia ed Oncologia Pediatrica, secondo cui l’unico effetto causato dalle onde sul corpo umano è quello di un aumento di temperatura regolarmente gestito dai processi naturali di termoregolazione e non esiste alcun rischio di insorgenza di cancro o altre patologie.

Poi è il sindaco Tino Mazzitelli ad intervenire, attaccando chi in malafede attacca l’amministrazione tramite la stampa e lo fa con argomenti tendenziosi. Prosegue dicendo che non si può interferire con le decisioni di un ufficio tecnico che ha valutato in maniera corretta la situazione su cui l’Arpacal ha espresso un giudizio positivo e si è riservata di effettuare controlli quando la stazione radiobase sarà attiva. Perciò, il comune ha seguito una linea legale ed ha visto nascere “questo fantomatico comitato” che ha condotto una raccolta firme viziata nella forma e quindi irrilevante. Conclude affermando: <<sono disponibile al dialogo con i membri di questo comitato, se si presenteranno, ma senza strumentalizzazioni>>.

Il breve intervento del tecnico comunale ha chiarito che “ai sensi del regolamento vigente non c’erano motivi validi per il diniego della concessione”.

Il tecnico della Wind Spa, Antonio Sacco, chiamato a riferire, ha innanzitutto precisato che il limite di 6 volt fissato dal decreto Ronchi in Italia è il più basso rispetto a paesi come la Francia in cui è di 48 volt o come la Germania in cui è di 60. Ha inoltre affermato che il più delle volte le antenne vengono installate anche nei centri abitati e nonostante la presenza contemporanea di varie emittenti, come ad esempio quelle per le comunicazioni della polizia, si resta sempre molto al di sotto del limite massimo consentito.

Prima di proseguire alla votazione i toni si accendono ulteriormente tra il capogruppo dell’opposizione ed il Sindaco che lo ha attaccato, parlando di una “ignoranza “grassa”, ma dopo qualche minuto la situazione ritorna alla tranquillità e si procede alla votazione in cui la proposta del consigliere di minoranza Pugliese di “individuare un sito diverso con l’osservazione di una distanza minima di cento metri dal perimetro dell’abitato” viene bocciata; i consiglieri favorevoli erano tre, i contrari sei. Al termine del consiglio il vicesindaco Galati ci dice che “si tratta chiaramente di una strumentalizzazione volta a mettere in difficoltà l’amministrazione, ma noi continueremo sempre e comunque ad agire nel rispetto delle leggi”.

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