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Pasquale VasintonPasquale Vasinton formalizza ufficialmente le dimissioni dalla Giunta

Dura la requisitoria nei confronti del sindaco Antonio Euticchio

Oggi più che mai vacillano gli equilibri in seno alla maggioranza


di Caterina Pandullo

foto Salvatore Libertino
 

Con un’asettica e telegrafica comunicazione e  senza alcuna indicazione di motivazione, Pasquale Vasinton stamattina si è dimesso da assessore mantenendo la carica di consigliere “non della maggioranza ma in piena autonomia”. Sui motivi delle dimissioni si è però soffermato oggi stesso durante una conferenza stampa iniziata con un breve excursus del suo iter politico che nel giugno 2007 è culminato nel suo  passaggio dai banchi dell’ opposizione a quelli della maggioranza e con l’assegnazione delle importanti deleghe all’urbanistica, al centro storico e al personale. “All’atto del mio insediamento, ha affermato, ho trovato una situazione caotica nella gestione dell’ordinario, a cui ho cercato di mettere ordine,  facendo capire al sindaco l’importanza per i cittadini di avere un paese vivibile nella quotidianità”. Il sindaco non avrebbe dato molto peso ai suoi consigli e lo stato attuale di degrado e abbandono del paese lo dimostrerebbe. “Le nomine del porto, ha aggiunto, sono state la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso; il metodo usato, infatti   ha ulteriormente acuto il disagio di tutta l’amministrazione comunale”. Ha quindi evidenziato che il  primo cittadino “non sa cosa è il gioco di squadra,  requisito fondamentale per chi fa politica, ritenendo di fare tutto con i capi dei servizi, isolando gli assessori e demotivandoli”. Attribuendo ciò al “ carattere solitario , oggi più accentuato dal delirio del potere”, Vasinton è convinto che una simile svolta era prevedibile considerata “la sua presunzione di fare tutto da solo”. E ancora, secondo l’ormai ex assessore, il sindaco avrebbe oscurato la Giunta, convinto che tutti gli assessori fossero attaccati alla poltrona  e che nessuno si sarebbe dimesso. Ritiene ancora che i cittadini, dopo le numerose defezioni di assessori e consiglieri che lo sostenevano, Macrì, Caracciolo, Muscia, Accorinti, Ruffa ed ora lui,  dovrebbero fare un’attenta riflessione e giungere alla conclusione che “il problema dell’Amministrazione è il sindaco”. A questo punto ricorda alcune scelte di Euticchio fatte sulla base di sue convinzioni  personali e politiche, nell’ambito del programma del Consorzio Costa Tirrenica, che ha portato, a suo dire,  Tropea ad un isolamento “perché egli guarderebbe alla Regione e alla Provincia e non al Comune”. Alcune proposte dell’assessore inoltre,  relative alla Passeggiata nel Campo di sotto, al Piano strutturale Comunale, al Piano dei colori, dei materiali e dell’arredo urbano del centro storico, per cui aveva già preso accordi con la facoltà di Architettura dell’università di Reggio Calabria, non si sono potute avviare per  il “suo intervento subdolo, finalizzato a non far emergere il lavoro degli assessori. La programmazione pertanto diventa carta straccia perché decide da solo e le deleghe sono vuote di contenuto”. Vasinton aggiunge che “se c’è la possibilità di mandarlo a casa sarò il primo a farlo” evidenziando che  “è un falso problema portare a pretesto l’imminente stagione turistica per non far cadere l’Amministrazione. Il Commissario, infatti, deve gestire solo l’ordinario”. Il consigliere  infine fa alcune considerazioni sul  PSC affermando che  “non si può andare avanti con le varianti, pur riconoscendo l’importanza di creare grandi alberghi, ma non a discapito dei cittadini che si devono costruire la casa”. A riguardo ha preannunciato che a breve ritornerà a parlare in modo dettagliato.

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