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Giovanni Macrì Capogruppo UDC Consiglio comunale TropeaL'arte di mentire
Lo smemorato di Tropea - Storie di ordinarie menzogne

"Comprereste un'auto usata da un politico, per di più notoriamente bugiardo?"


di Giovanni Macrì

foto Salvatore Libertino

E’ proprio vero: le bugie hanno le gambe corte! Sei poi a dirle è un politico distratto, povero lui, la figuraccia è dietro l’angolo. Prima regola di chi fa del mentire la sua arte è, infatti, avere un’ottima memoria.
I politici pensano spesso di poter dire ciò che vogliono e di poter cambiare idea come nulla fosse, per esempio apprezzando oggi ciò che solo ieri avevano avversato.
Nei paesi anglosassoni in politica è ammesso di tutto, tranne che mentire e farsi smentire.
In America una persona che mente al popolo non la si vorrebbe neppure ad amministrare un condominio di periferia.
In Italia, invece, fintanto che le coscienze non si risveglieranno, il politico continuerà a farla franca anche perché i cittadini sono talmente stufi che sovente non prestano attenzione a quello che dice e certamente non vanno a scartabellare nel passato per confrontare quanto detto in sedi istituzionali o occasioni differenti. Tuttavia capita di imbattersi in soggetti talmente sfortunati da essere beccati in fallo proprio dalla Iella in persona. E’ ciò che è successo ad un amministratore comunale di Tropea poche settimane or sono.
Questo personaggio, che per amor di patria non nominerò, è noto ai suoi concittadini per l’inguaribile bisogno di mettersi in mostra. A causa di questa ossessione, successe che l’ultima serata di una manifestazione di grande successo, di fronte ad una piazza gremita da migliaia di persone, non riuscì a tenere a freno la sua smania di apparire e pavoneggiarsi. Fu così che, dopo il sobrio intervento del Presidente Bruni che si concludeva con la promessa di un suo personale impegno per l’istituzionalizzazione dell’evento e dopo quello altamente edificante del Sindaco di Tropea, il nostro “eroe” come un bimbo impaziente chiedeva ed otteneva la parola per arrogarsi la paternità di atti che mai hanno visto la luce solo perché proprio da lui osteggiati. In particolare controbatteva al Presidente Bruni che l’Amministrazione Comunale, a differenza della Provincia, aveva già istituzionalizzato l’evento inserendo nel bilancio di previsione 2007 una precisa voce di spesa per tradurre in fatti gli impegni assunti l’anno precedente. “Promessa mantenuta al cento per cento perché noi vogliamo fare gli amministratori non soltanto con le parole ma soprattutto con i fatti”. Fatti dunque, parola di “batterista”!
Cavalcare i successi altrui è semplice, pur tuttavia è, quanto meno, inopportuno e sconsigliabile farlo dichiarando pubblicamente il falso specie se la menzogna può essere smascherata utilizzando atti pubblici prodotti e causati dal bugiardo.
Effettivamente volle la sfortuna che questo simpatico intervento venisse registrato e visto poi in differita proprio dal Consigliere di opposizione autore dell’emendamento al bilancio (istituzionalizzazione dell’evento con previsione in bilancio di specifico capitolo di spese) respinto per esplicita pretesa del nostro “eroe”. Durante la seduta di consiglio del 13.04.2007, infatti, il nostro Narciso levò gli scudi contro gli emendamenti presentati dall’opposizione pretendendo ed ottenendo la solidarietà del gruppo di maggioranza che, in prima battuta, a mezzo del capogruppo, si era espresso favorevolmente. I verbali di deliberazione di consiglio n. 14 e 15 del 13.04.2007 e relativi allegati, in libera visione presso gli uffici comunali, lo testimonaino.     
Comprereste un’auto usata da un politico, per di più notoriamente bugiardo? Lo vorreste ad amministrare il futuro vostro e dei vostri figli?
Mi tornano in mente gli imbonitori di quei film ambientati nel vecchio west: “Vendo acqua miracolosa!”.  Spiace constatare come la politica si sta riducendo a chi la dice più grossa e meglio.
Ma è arrivata l’ora di dire basta! E’ necessaria una presa di coscienza con contestuale assunzione di responsabilità ed impegno necessari per non rimanere nella critica fine a se stessa che sconfina spesso nella demagogia. E’ urgente, a mio avviso, un rinnovamento non solo della classe politica quanto dei modi di pensare ed agire di cui si è nutrita. Perché secondo voi l’emendamento di cui ho parlato non fu approvato?
Ve lo dico da politico “in Progress”: in primis, perché la proposta veniva dall’opposizione, secondariamente, perché l’istituzionalizzazione avrebbe sminuito la capacità di acquisto clientelare dell’assessore nel cui budget ricadeva la somma (in altri termini nessuno sarebbe più andato a chiedere aiuto).

Ecco l’atteggiamento da sconfiggere a vantaggio del servizio gratuitamente sincero in direzione dello sviluppo, dei risultati, del bene della Comunità che si amministra!  

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