Estate tropeana 2002

Le “Alte profondità” di Antonio Ortelio

Tra le mostre più interessanti quest’anno a Tropea spicca quella dell’artista locale Antonio Ortelio. Il suo messaggio culturale continua con la metafora del pesce, insondabile espressione di una ricerca “in fieri” dell’animo umano.

di Bruna Fiorentino
foto Salvatore Libertino

Tropea- In un’estate climaticamente ( e non solo) instabile, sono approdate a Tropea le “Alte profondità” di Antonio Ortelio, un insieme di opere ispirate al mondo sommerso delle acque e dei suoi misteriosi e silenziosi abitanti: i pesci.
L’esposizione, ospitata nei locali della Biblioteca Comunale di Tropea, resterà aperta al pubblico dal 10 al 17 agosto.
L’artista tropeano, conosciuto con il soprannome di Scialanana, ispirandosi all’immensità marina del suo paese d’origine, ha creato questa serie di quadri utilizzando una personalissima e sperimentale tecnica basata su impasti di sabbia e resine sapientemente colorate.
Il motivo dominante di “Alte profondità” è la rappresentazione simbolica dei pesci tracciati con pochi e sicuri tocchi di maestro. Tra le altre ricordiamo l’opera “Pesce giallo” quasi una fluorescenza dorata o quella in rilievo “Pesce profondo”.
Ma la mostra, incentrata sul tema del mare e del suo fascino nascosto, non manca di ospitarne alcune dal sapore trasgressivo e rivoluzionario di Ortelio, come “Usaue”, ovvero due torri simboleggianti la contrapposizione sempre viva tra l’Europa e gli Stati Uniti e la speranza visiva che qualcuno stacchi la spina dell’escalation dello strapotere americano.
Scialanana, che ha esposto i suoi quadri in Francia, dove vive, in Germania ed in Italia, non ha, comunque, dimenticato la sua Tropea che rimane un luogo di ispirazione e creazione dove ascoltare i moti segreti della propria anima, immerso in un ambiente circostante solitario e raccolto.
Antonio Ortelio ha dichiarato la ferma intenzione di sperimentare la tecnica della fotocomposizione al computer con l’intento di vivisezionare e ricomporre una realtà che, altrimenti, sfuggirebbe alla razionalità dell’occhio e del pensiero.
E l’accostamento a Dalì e Magritte non è poi, mutatis mutandis, così lontano!

Redazione gazzettino 
    di Tropea e dintorni

 

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