Considerazioni e proposte sulla stagione appena finita e sul ruolo della Città

Per un turismo migliore Tropea deve cambiare
Con la fine dell’estate 2002, riceviamo e pubblichiamo una lettera inviataci da Carmine Adilardi, noto personaggio politico di Tropea, attualmente Commissario MSFT. Il contenuto è di estremo interesse per riesaminare quelle politiche turistiche di una città, quale è Tropea, che deve ancora decollare concretamente per potersi definire a tutti gli effetti una capitale delle vacanze.

 

Alla fine di questa stagione turistica l'impressione che se ne ricava è che la cultura dell'emergenza si sia istituzionalizzata. Il boom turistico scoppiato negli anni settanta colse a quei tempi tutti impreparati e generò una classe d'imprenditori che si sono inventati tali apparendo un po' folkloristici un po' speculatori di basso profilo. Dopo trent'anni di turismo la cultura dell'emergenza non è riuscita ancora a trasformarsi in cultura dell'Accoglienza. Di anno in anno si procede senza programmazione e lo sviluppo turistico segue una strada senza meta, tutto è lasciato all'iniziativa dei privati generando di fatto volgari speculazioni (tutto e subito) sia nei confronti dell'ospite (considerato un pollo) sia nei confronti del territorio (abusi) e dell'ambiente (inquinamento). A Tropea dopo anni di lassismo ci sono stati anni di forte repressione che non accompagnandosi all'insegnamento della cultura dell'Accoglienza genera oggi ansia di anarchia, anziché desiderio di migliorarsi investendo nel futuro. Fatte queste brevi considerazioni sono auspicabili interventi minimali, tanto per cominciare, quali :

- agli imprenditori turistici, a tutti i livelli, vengano fatti dei corsi, chiamiamoli più elegantemente degli "stage", alla fine dei quali nelle loro coscienze maturi la mentalità che la concorrenza è fra chi fa meglio e nella piena consapevolezza che qualunque ospite pagante (il turista) è un ambasciatore, un promoter che diffonde nel mondo il nome di Tropea e del suo comprensorio;

- istituzione di vari premi finalizzati ad incentivare la qualità e la professionalità, (l'esercizio pubblico più accogliente, il piatto tipico più apprezzato (bandire dai ristoranti i piatti che "sfamano"), il balcone più bello, l'appartamento affittato più ospitale, l'albergo che si è distinto per cortesia e gentilezza, l'esercizio commerciale più tipico, il lido più gradito, il vigile più preparato ecc. ecc.);

- distribuzione a tutti gli operatori di questionari dai quali ricavare proposte, rilevare inefficienze ecc. ecc. .

L'Accoglienza da parte delle istituzioni deve essere quanto più è possibile visibile:

- la città va arredata e riempita di fiori e piante, soprattutto agli ingressi del paese, alla stazione (luogo da rivalutare dopo il vergognoso abbandono da parte delle FF.SS.) e nei luoghi più frequentati;

- il centro storico, a partire da Corso V. Emanuele va riportato alle origini ordinando la rimozione di sovrastrutture, di intonaci variopinti e non omogenei (il cosiddetto giallo paglierino va individuato con una formula depositata all'ufficio tecnico), di vetrine in alluminio anodizzato, tettoie strane, vetrine fantasiose, ingressi fai da te, ecc. ecc. ;

- i cartelli e segnali, pochi ed inadeguati, vanno sistemati in tutti i siti strategici e debbono contenere tutte le informazioni necessarie che consentano ai turisti di muoversi meglio invitandoli a visitare luoghi e angoli che rimarranno poi fortemente impresse nella loro memoria;

- i servizi igienici pubblici, inesistenti, vanno realizzati in prossimità dei parcheggi (!) e nei luoghi di maggior traffico pedonale;

- istituzione di uffici informazione agli ingressi del paese ed alla stazione ferroviaria dove la presenza costante delle forze dell'ordine non è sufficiente a dare l'impressione di un paese tranquillo e ospitale.

La Regione non può dare al Comprensorio di Tropea le briciole dei suoi investimenti ed inoltre l'Assessorato al Turismo non può e non deve intervenire con manifestazioni che tanto somigliano a premi di consolazione (basta guardare il calendario delle manifestazioni in Calabria pubblicato per tutta l'estate da un quotidiano locale) con la scusa che Tropea cammina da sola perché è bella e famosa, se il nostro territorio è il più frequentato (i numeri vanno fatti pesare) abbiamo il diritto di pretendere il meglio delle manifestazioni e le nostre amministrazioni hanno il dovere di attrezzare il territorio per ospitare le più grosse iniziative.

Urgente è poi la necessità di riconvertire i campeggi in alberghi e villaggi di categoria superiore in armonia con il territorio favorendo gli imprenditori locali che creano e ridistribuiscono ricchezza in loco e che a parità di posti letto offrono maggiore occupazione rispetto ai grossi insediamenti realizzati con grossi capitali 'stranieri' ed utilizzando provvidenze locali e che poi portano altrove la ricchezza quì prodotta; le istituzioni locali inoltre devono promuovere la cultura del consorzio nell'offerta di posti letto ed infine sono necessari l'istituzione di gruppi di acquisto per consentire così il risparmio degli investimenti a breve termine.


Il Commissario Provinciale del MSFT
Carmine Adilardi
 

Redazione gazzettino 
    di Tropea e dintorni

 

 

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