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Antonio EuticchioRassegna le dimissioni il sindaco di Tropea
Antonio Euticchio lascia la carica di primo cittadino
La sua decisione indirizzata alla cittadinanza, al Presidente della Regione, Loiero, al leader regionale del Pd on. Minniti

 

di Caterina Pandullo
foto Salvatore Libertino


Tanto tuonò che piovve. Si potrebbe così sintetizzare l’epilogo della travagliata amministrazione Euticchio, di cui si è cominciato a  celebrare il de profundis fin dall’ultimo consiglio comunale, durante il quale il vicesindaco Sandro Cortese gli ha sferrato un pesante j’accuse per “il metodo antidemocratico” usato per le nomine dei due rappresentanti comunali  nella SPA che gestisce il porto. La classica goccia che ha fatto traboccare il vaso però ha anche portato in superficie non pochi motivi di dissenso che evidentemente covavano da tempo in alcuni  esponenti della sua maggioranza. Accanto alla presa di distanza di Cortese, si è registrata infatti, dopo le nomine del porto,  anche quella di Pasquale Vasinton (confluito nella maggioranza dalle fila dell’opposizione), formalizzata con le dimissioni e quella di Franco Stefanelli e Antonio Piserà che, da loro dichiarazioni,  sembrava essere rientrata “per senso di responsabilità verso il paese che si prepara ad affrontare la stagione estiva”. Ma il clima di sfiducia ha continuato ad essere palpabile e probabilmente si è diffuso anche in altri consiglieri che da diverse settimane non si son fatti più vedere al Comune. Stando così le cose il sindaco in un comunicato stampa , inviato anche al governatore Agazio Loiero e all’on. Marco Minniti e fatto conoscere alla cittadinanza, ha dichiarato: “Al comprensibile e giustificato ruolo svolto dalle opposizioni, si è aggiunta la volontà di alcuni consiglieri di maggioranza di contrastare la continuazione della consiliatura con la loro assenza che perdura ormai da diverse settimane dalla attività amministrativa. Questo fatto non è più compatibile con la corretta gestione della cosa pubblica, per cui ne prendo atto e di conseguenza rassegno le dimissioni dalla carica di sindaco”. Euticchio evidenzia inoltre che la genesi della crisi politica, al di là dei problemi amministrativi locali, è riconducibile “alle fibrillazioni politiche interne al Partito Democratico vibonese che non riesce a trovare  una reale e seria unità  nel proporre alle comunità amministrate una convincente proposta politica” puntando il dito  contro “le troppe fazioni, le troppe divergenze, i troppi contrasti ingiustificati,  i troppi capi  correnti che condizionano pesantemente la vita amministrativa dei nostri Comuni”. E senza peli sulla lingua fa sapere che “ha sicuramente sbagliato i suoi calcoli” chi ha pensato che la crisi del comune di Tropea e le sue dimissioni da sindaco possano provocare un suo definitivo abbandono della vita politica locale, provinciale e regionale. Ribadisce inoltre  che “ha sicuramente sbagliato” se qualcuno ha pensato di farlo allontanare dal Partito  Democratico, dove resta “ con maggiore convincimento per contribuire al suo radicamento nella società tropeana e calabrese e per continuare ad operare con l’onestà che mi ha sempre contraddistinto nell’interesse della collettività”. Riconoscendo che “fare il sindaco della propria città riveste sicuramente un ruolo esaltante”, sottolinea di avere amministrato per come ha potuto “con le misere risorse finanziarie disponibili, molte volte in solitudine, ma sicuramente in modo onesto ed imparziale”. Ricordando infine che “la casa comunale ha accolto tutti i cittadini indipendentemente dal colore politico  e dal ruolo di appartenenza”, ringrazia i cittadini onesti che lo hanno sostenuto assicurando “a tutti coloro che credono nei valori della legalità, dell’accoglienza, della solidarietà,  dell’amicizia e della democrazia che ci sarà ancora modo d’incontrarci e di continuare il percorso
iniziato nell’interesse della città”.

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