Una magica sera d’estate all’insegna della poesia.

Franco Aquilino e le sue nostalgiche poesie

L’amore per Tropea di questo suo figlio affezionato

 

di Vittoria Saccà

foto archivio tropeaedintorni.it

 

Tropea - Là nel Residence La Vigna, dove si accede attraverso una via alberata e tanto verde, si è tenuta una magica sera d’estate all’insegna della poesia. Infatti, il tenue mormorìo di un’acqua in movimento ha fatto da sfondo alla lettura dei versi nostalgici del poeta Franco Aquilino.

Ad ascoltare e apprezzare tutta l’arte di questo nostro conterraneo, accompagnati dalle loro signore, vi erano il sindaco Antonio Euticchio, l’assessore al turismo Michele Accorinti, il giornalista Pasqualino Pandullo nonché presidente dell’associazione Accademia degli affaticati, Vincenzo D’Agostino e tantissimi altri amici.

Pandullo ha voluto evidenziare la profonda amicizia che lo lega al poeta, un’amicizia trentennale che si è sempre consolidata nel tempo ed ha raccontato alcuni avvenimenti della sua vita, tra i quali, quando ancora in verde età, già con la passione per il giornalismo, si recò insieme ad un gruppo di amici “dal poeta” per chiedergli alcune poesie da pubblicare sul giornale che intendevano realizzare.

Quel poeta era Franco Aquilino, il quale, prima di leggere alcuni dei suoi versi, ha parlato del tempo in cui fu costretto a lasciare il paese per andare a vivere a Milano. L’inserimento nella grande metropoli non fu facile perché visse sulla sua pelle la diffidenza che a quei tempi esisteva verso i meridionali. Momenti dunque difficili, durante i quali lo sfogo poetico era di vitale importanza; un modo per sentirsi ancora a casa, ricordando parole, visi, luoghi della sua terra, suoni, profumi per descriverli con il mezzo più elevato dell’arte, la poesia.

Nel più reale vernacolo, le poesie di Aquilino sono un tuffo nel passato, dove la nostalgia è la più grande dominatrice che mette a  nudo l’amore per Tropea di questo suo figlio affezionato, e la profonda malinconia di chi è costretto a vivere lontano, in un mondo apparentemente ostile. Poi la conquista di Milano e della sua gente arrivata dopo, non fece cambiare le cose, perché Tropea e la Calabria sono sempre rimasti nel cuore di Aquilino che le celebra con tutta la passione passibile. E ad ottobre, il suo libro con più di trecento poesie in dialetto con a lato la traduzione in lingua italiana, vedrà la luce.

Aquilino ci tiene a precisare che la sua opera sarà corredata di disegni che riportano immagini di Tropea, eseguiti da artisti tropeani.

La lettura dei versi ha quindi ammaliato i presenti che si sono immersi nello stesso passato raccontato dal poeta. I ringraziamenti per la bella serata, gli sono stati porti dal sindaco Euticchio, da Pandullo, da D’Agostino, da tutti i presenti.

 

 

Redazione gazzettino 
    di Tropea e dintorni

 

 

    www.tropeaedintorni.it        luglio 2006