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Conferenza stampa dimissioniUndici consiglieri su 16 presentano le dimissioni

Si chiude l'esperienza amministrativa di Euticchio
Tutti a casa, concluso l'ennesimo braccio di ferro

di Caterina Pandullo

foto Salvatore Libertino

 


Hanno avuto lo stesso effetto di un boomerang le dimissioni presentate dal sindaco Antonio Euticchio che, nelle sue intenzioni, avrebbero dovuto sollecitare un incontro con i dissidenti della sua maggioranza nella speranza di un'assunzione di senso di responsabilità per scongiurare la crisi alle porte dell'estate e , nel contempo, un fattivo e risolutivo intervento da parte dei vertici istituzionali provinciali e regionali del Pd. Il risultato invece è stato un allargamento del fronte del dissenso ad altri due esponenti della sua lista, l'assessore Carlo Alberto De Monte e il consigliere Francesco Il Grande, che si sono aggiunti a Pasquale Vasinton, già dimessosi da assessore, al vice sindaco Sandro Cortese, e al consigliere Antonio Piserà. Tutti insieme stamattina, accompagnati dai consiglieri di minoranza, Alfonso Del Vecchio, Pasquale Orfanò, Pino Rodolico, Domenico Tropeano, e dai due eletti nella lista del sindaco che sono stati i primi ad abbandonarlo formando il gruppo "Identità in progress", Nino Macrì e  Saverio Caracciolo, si sono presentati a palazzo S. Anna per firmare, alla presenza del segretario comunale, le loro dimissioni che sono state subito protocollate. L'iter legislativo prevede  che siano inviate al Prefetto che ne prenderà atto e provvederà a designare un commissario per la gestione ordinaria del Comune. Si conclude così un'esperienza amministrativa  molto travagliata che fin dall'inizio è stata caratterizzata dall'assoluta mancanza di dialogo con l'opposizione che ha scelto come forma di  protesta di non partecipare ai consigli comunali,  dopo aver registrato la mancata presa in considerazione delle proposte per risolvere le problematicità del paese, dei rilievi sulle modalità di accedere agli atti, e delle critiche sulla gestione amministrativa. Ma le defezioni sono presto giunte anche dagli esponenti della maggioranza che si è via via sfaldata con le dimissioni da  vicesindaco e da assessore di Nino Macrì che, insieme a Saverio Caracciolo, è passato dalla parte dell'opposizione formando il gruppo "Identità in progress". Analoga presa di distanza  anche da Dina Ruffa. E ancora hanno abbandonato  il Consiglio gli assessori Muscia e Accorinti e per ultimo, anche se per motivi sindacali,  Mazzitelli, subentrato ad Accorinti. Ma frizioni e polemiche hanno caratterizzato anche i rapporti tra diversi  consiglieri che si sono contese le deleghe lasciate vacanti dai vari dimissionari mettendo sul piatto il peso della loro presenza in Consiglio  per garantire i numeri per portare avanti l'attività amministrativa. A tutto questo si deve aggiungere una situazione debitoria del Comune definita catastrofica e di cui Euticchio  dovrebbe dare contezza a giorni, che ha lasciato poco margine per programmare interventi adeguati allo sviluppo sia economico che d'immagine della cittadina che viene considerata la capitale del turismo calabrese. "Non comment" è stata la risposta di  De Monte e Il Grande alla domanda sulle motivazioni che li hanno spinti ad aggregarsi agli altri dissidenti, mentre Piserà ha affermato che  nei prossimi giorni ci sarà un suo comunicato.  Per Cortese, che ha innescato il meccanismo della crisi criticando il metodo per le nomine sul porto, "l'esperienza condivisa col sindaco è stata positiva e non si è creato alcun problema di carattere personale", però ha puntualizzato che sta ancora "aspettando le risposte ai  rilievi". Macrì ha rilevato che l'esperienza amministrativa del sindaco "è finita nel peggiore dei modi, con il tradimento di personaggi che hanno beneficiato del suo modo spericolato di amministrare", evidenziando nel contempo che il dato numerico che lo sosteneva si era ormai ridotto a "non più di 600 elettori e ben distante dal dato elettorale". Ha anche aggiunto che cercherà di "agevolare il lavoro del Commissario segnalando le criticità, in primis quelle dell'ufficio tecnico che va rivisitato". Lapidario il commento di Vasinton per il quale l'anticipata uscita di scena di Euticchio  "è la giusta conclusione di un percorso solitario e furbesco". Sulla stessa lunghezza d'onda le dichiarazioni di Orfanò, Rodolico e Tropeano che hanno considerato le dimissioni del sindaco "una provocazione" rimproverandogli soprattutto di non avere accolto, subito dopo le dimissioni di Macrì, il messaggio di un loro appoggio esterno per lavorare insieme per il bene del paese.  La chiamata in causa del Pd da parte dell'ormai ex sindaco  "è strumentale e pretestuosa perché la sua lista era priva di qualsiasi connotazione politica", inoltre, ha aggiunto Rodolico, "il Pd in questo momento è un contenitore vuoto, privo di contenuti", e per Orfanò addirittura " il Pd non esiste, perché non c'è un riferimento né di vertice, né di base, per cui Euticchio si può rivolgere solo ad amici". Contattato telefonicamente l'ex primo cittadino ha dichiarato: "Rimango come sempre servitore dello Stato e della città e continuerò ad operare nella legalità contro qualunque volontà disfattista per il bene della città, impegnandomi all'interno del Pd, a livello provinciale e regionale. In questi mesi resto a disposizione del Commissario".

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