Pasquale RomanoLettera aperta del colonnello Pasquale Romano

Commercianti ed imprenditori, “i veri attori-assenti”

Il presidente della Consulta delle Associazioni invita tutti i commercianti ed imprenditori ad intraprendere iniziative per garantirsi la sicurezza

 

di Vittoria Saccà

foto Salvatore Libertino

 

Tropea - Il presidente della Consulta delle associazioni del territorio, colonnello Pasquale Romano, invia una lettera aperta con la quale, attraverso il nostro giornale, tenta di svegliare le coscienze di tutti i commercianti e degli imprenditori, invitandoli a intraprendere iniziative per garantirsi la sicurezza e per poter operare nella massima tranquillità.

Romano inizia la sua missiva riportando alcuni titoli di articoli apparsi nei quotidiani locali in questo ultimo periodo, “A Tropea torna la paura, Imprenditori nella morsa del racket, A Tropea i clan non si fermano, Le cosche alzano il tiro”.

Non ci sarebbe nulla di particolare, prosegue il presidente, se non che, vengono riproposti i soliti copioni “riunioni del Comitato per l'Ordine e la Sicurezza, l'allarme e la preoccupazione della cittadinanza, le rassicuranti dichiarazioni dei Sindaci, e.... la richiesta di essere ricevuti dal Prefetto; e poi? Tutto secondo copione”. Un copione che si ripropone volta per volta e che, “sarebbe ora di cambiarlo perché è diventato troppo stantio”.

Ma in che modo cambiarlo. Intanto, scrive il presidente, “leggendo gli articoli dei giornali relativi alle varie operazioni promosse dalle forze dell'ordine, viene a mancare completamente la presenza di due importanti entità: la magistratura ordinaria e i commercianti/imprenditori del territorio. “D'accordo, nelle relazioni annuali dei Procuratori Generali - scrive Romano - il tema cruciale, non evitabile, è stato sempre la crisi della giustizia, crisi ogni anno più grave, sia nel settore civile che penale, gonfiata spesse volte, specie con riguardo al penale, ad accostare al vero, strumentali preoccupazioni. Ma mai come ora la crisi del potere penale è apparso così grave. Sempre influenzata dalle vicende della vita politica, ma sempre più identificabile con insufficienze di carattere legislativo, la crisi del processo penale, non si era mai presentata, nell'ambito del nostro Territorio, in così poco favorevole contesto di forti e pericolosi interessi di natura politica, economici e malavitosi perseguiti con la più completa mancanza di rispetto per le Istituzioni e la Legalità. Non mi sembra quindi che sussistano le condizioni per sperare in una rapida soluzione dei mali della giustizia”. Pur non di meno, prosegue il presidente della Consulta delle associazioni, “credo che si debba comunque tentare un serio risanamento globale dell'amministrazione della giustizia, volto a riaffermare l'autorità delle nostre leggi, contro ogni altro preteso predominio; così come credo che l'obiettivo non verrà raggiunto e l'illegalità continuerà a prosperare fintanto l'apparato di autoregolamentazione della magistratura non inizierà ad intraprendere un serio controllo sul comportamento etico dei magistrati”.

Si rivolge quindi ai commercianti/imprenditori, che sono “i veri attori-assenti”.

“I recenti fatti di cronaca dimostrano come nella provincia di Vibo Valentia, ed in particolare nel nostro territorio, sia tutt'altro che risolto il problema delle estorsioni a danno delle attività commerciali: negozi incendiati, colpi di fucili a pallettoni alle saracinesche delle attività commerciali, taniche di benzina depositate all'ingresso di bar e ristoranti, estorsioni che hanno colpito, così come risulta dalle indagini relative all'operazione Odissea, anche operatori turistici ed altre categorie imprenditoriali”. Eppure, si legge nella sua missiva, tutti tacciono, dai commercianti, alla Confcommercio, alla Confartigianato, alla Confìndustria, alle varie associazioni degli operatori turistici. Si arriva anzi a dichiarare, ricorda Romano, che un aspetto importante "che frena la crescita turistica sono rappresentati dalle solite, ataviche lungaggini burocratiche e da quelle situazioni inspiegabili.....(omissis)...e che tutto ciò risulta devastante per una crescita seria e corretta del territorio", e non viene minimamente presa in considerazione “la mentalità di stile mafiosa di cui sono impregnati gli uffici che dovrebbero rilasciare, senza perdita di tempo, le autorizzazioni richieste, sia la forte presenza, nell'ambito delle attività turistiche, delle associazioni criminali”.

Alla luce di quanto analizzato, Romano si chiede se le notizie scritte dai giornali siano frutto di fantasia, o forse erano inutili gli arresti effettuati dalle forze dell'ordine, “nella considerazione che nessun commerciante o imprenditore si è lamentato o ha manifestato nei confronti di ciò che è capitato”.

Il presidente Romano, quindi, esorta i commercianti e gli imprenditori ad alzare la testa e ad essere i veri protagonisti della loro vita; “E’ ora di iniziare a vincere la PAURA  e quella forte sensazione di mancanza di sicurezza. Direi che sia ora che la corporazione dei commercianti inizi ad assumersi le proprie responsabilità, e che ogni commerciante non sia lasciato solo, come sta capitando all’imprenditore Roberto Molinaro del Lametino. E' ora che i commercianti e gli imprenditori del territorio comincino a sentire l'esigenza di intraprendere iniziative per garantirsi la sicurezza e poter operare nella tranquillità, tenendo presente che la propria libertà non esiste senza l’assunzione delle proprie responsabilità”.

 

 

Redazione gazzettino 
    di Tropea e dintorni

 

 

    www.tropeaedintorni.it        novembre 2006