TropeaIntervista a Girolamo Pungitore

Tropea, Parghelia, Ricadi, Ioppolo, Nicotera, Briatico, Spilinga, Drapia, Zambrone, Zaccanopoli  cittadine che vivono di turismo

Il presidente del consorzio intercomunale per la promozione e lo sviluppo della costa Tirrenica esprime le sue opinioni sulla situazione del turismo in Calabria

 

di Vittoria Saccà

foto Salvatore Libertino

 

Tropea - Abbiamo chiesto di fare, per noi, alcune riflessioni sulla situazione del turismo in Calabria e nel Parghelianostro territorio, a Girolamo Pungitore, presidente, già dal 2003, del consorzio intercomunale per la promozione e lo sviluppo della costa tirrenica.  Al consorzio fanno parte i comuni di Tropea, Parghelia, Ricadi, Ioppolo, Nicotera, Briatico, Spilinga, Drapia, Zambrone, Zaccanopoli. Paesi che vivono prettamente di turismo e che hanno la necessità di sviluppare un discorso comune al fine di poter offrire al turista un ampio panorama che non sia fatto solo di sole e mare ma anche di collina, montagna, storia e tradizioni varie.

 

-Perché nel nostro Meridione, e principalmente in Calabria, lo sviluppo dell’economia turistica è in ritardo rispetto alle zone del nord?

 

Zambrone“Per prima cosa vi è la lontananza dalle zone più ricche d'Europa. E' evidente anche che tra gli svantaggi delle regioni meridionali, a fianco della cattiva rete stradale e della maggiore distanza culturale dei paesi di origine dei turisti, va aggiunta una posizione geografica più periferica: non si passava dal Sud o dalla Calabria, si doveva scegliere di visitare questi luoghi. In realtà nei secoli scorsi, fino a quando il turismo restò un fenomeno di elite, ciò rese difficile la scoperta e la successiva valorizzazione delle nostre località. Solo nel XX secolo e precisamente negli anni 60 e 70 qualcuno maturò il desiderio di spingersi oltre Roma e pubblicizzare in maniera adeguata i nostri luoghi, e nel breve volgere di 30/40 anni alcune località della Sardegna, della Puglia, della Calabria e della Sicilia riuscirono a diventare una meta di primo piano del turismo internazionale, citiamo Taormina, Capri, Positano e la stessa Tropea”.

 

-Secondo la sua visione, cosa si dovrebbe fare perché in Calabria l’economia turistica raggiunga il massimo del suo sviluppo?

 

Ricadi“Bisogna fare in modo che il territorio si compatti, si renda più accessibile e più vicino perché, se vogliamo far decollare veramente l'industria del turismo, con una ricaduta di immagine positiva per tutta la Calabria e con una fonte di occupazione meno precaria, dobbiamo costruire fin da subito una metropolitana leggera che dall'aeroporto di Lamezia Terme arrivi al porto di Gioia Tauro; bisogna riscoprire la via del mare con una politica seria di una portualità che renda agevole e sicuro il ricovero di imbarcazioni ed il trasporto via mare da un luogo all'altro. E' altrettanto necessario e urgente collegare bene i centri costieri, le località collinari e della montagna per agevoli spostamenti facendo conoscere nella sua pienezza e nel suo splendore tutto il nostro patrimonio paesaggistico, ambientale, storico, artistico, archeologico ed enogastronomico. E non si può non parlare dell'autostrada SA-RC che, oltre  ad  essere  un  eterno  cantiere, è   fortemente pericolosa. Sembra che l'Italia inizi dalla Caserta-Roma, lasciandosi dietro l'abbandono e il sottosviluppo per proseguire verso il Brennero dove oltre la terza corsia c'è la quarta corsia di emergenza. Mi auguro che il Mezzogiorno e la Calabria siano veramente figli prediletti di questo governo con la dovuta attenzione che queste popolazioni meritano”.

 

-Prendendo in esame la Costa degli Dei, quali sono le sue riflessioni sull’effettivo stato di sviluppo turistico?

 

“Qui abbiamo un tipo di utenza caratterizzato dalla presenza di lavoratori dipendenti e giovani studenti che tendono a concentrare le ferie e le vacanze nel periodo di alta stagione prevalentemente durante i mesi di luglio e di agosto. La concentrazione della vacanza in questi mesi, non stimola l'offerta all'apertura prolungata degli esercizi ricettivi che, anzi, restano chiusi per molti mesi all'anno, scoraggiando  la  potenziale  domanda  di  bassa stagione e creando così una sotto utilizzazione delle strutture esistenti. Però, le presenze giovanili, i ceti a reddito più alto e persone istruite che tendono a differenziarsi nei comportamenti e nei gusti, sollevano richieste nuove per ciò che riguarda la cultura. La qualificazione dell'offerta turistica dovrebbe tenere conto dell'opportunità di valorizzare e far conoscere il patrimonio culturale, artistico, storico, paesaggistico e ambientale di tutta la regione, organizzando itinerari, percorsi, mostre ed eventi di eccellenza”.

 

-Cosa bisogna fare per rilanciare un’offerta competitiva e di qualità?

 

Briatico“Bisogna profondere ogni sforzo con ogni mezzo per migliorare i servizi che sono carenti, quali la pulizia del territorio e dei centri abitati, i trasporti e la viabilità, i servizi per il tempo libero e la cultura, una seria politica sul controllo dei prezzi, approvvigionamento idrico, un controllo severo sulla depurazione delle acque, un servizio più efficiente riguardo la raccolta e lo smaltimento degli RSU compresa la raccolta differenziata. In questo grosso sforzo le istituzioni periferiche non possono essere lasciate sole; né tanto meno è riuscito a dare risposte tanto efficaci e puntuali, nonostante tutta la buona volontà e l'impegno, il Commissario per l'Emergenza Ambientale, penso proprio che sia giunta l'ora di porre fine a questa emergenza e trasferire il compito della gestione di tali servizi direttamente ai Comuni che in forma associata sicuramente riusciranno a dare delle risposte più di qualità e sicuramente con costi molto competitivi. Il vero problema dell'area di Tropea, poi, non è solo quello della bassa stagione, ma è anche quello di dare maggiore personalità, maggiore specificità, più carattere all'intera zona che da Pizzo va a Nicotera. Affinché l'area Tropea/Capo Vaticano possa occupare un posto di rispetto e di piena visibilità nella gamma delle destinazioni turistiche italiane, è necessario che l'intera area abbia un nome spendibile come immagine e come punto di riferimento. E’ quanto meno opportuno aprire una discussione sulle opportunità e le prospettive che i comuni di questa costiera potrebbero avere se incominciano a ragionare in termini reali e concreti di associazionismo, partendo dalle esperienze già sperimentate quale il consorzio della costa tirrenica, l' Stl, i Pit. Solo così si possono dare veramente risposte a tutti i problemi fin qui elencati e creare prospettive di produttività e di sviluppo che possano rilanciare l'intera zona, compresi i paesi dell’entroterra, in una dimensione superiore che sappia valorizzare sempre di più le identità locali in una prospettiva territoriale, nazionale ed internazionale”.

 

-In concreto, cosa si è fatto e cosa si sta facendo per dare un forte avvio allo sviluppo turistico nelle nostre zone?

 

“Nell'area geografica di riferimento, sono da tempo in atto processi di concertazione fra amministrazioni locali, privati imprenditori turistici e associazioni al fine di rafforzare l'idea strategica di sviluppo turistico sistemico e integrato dell'area sia con riferimento all'offerta, sia in relazione alla riduzione del divario di presenze turistiche tra le aree costiere e quelle interne; tali processi si sono attivati in occasione della strutturazione dell'idea strategica del PIT 18 Monteporo, attraverso la predisposizione da parte del Consorzio Turistico Costa degli Dei di un programma articolato di investimenti da sottoporre a cofinanziamento attraverso contratto di programma/contratto investimento. A tal proposito è stato organizzato dalla Regione Calabria e dal Consorzio Intercomunale il 1° Workshop sulle politiche locali per il Turismo, con la partecipazione dell'Assessore Beniamino Donnici e il dirigente del Settore Promozione Turistica Regione Calabria Dott. Pasquale Anastasi.

 

-Cosa ha rappresentato il workshop, per l’intero territorio?

 

“Ha rappresentato 1'avvio delle fasi di concertazione necessaria sul territorio, tra i soggetti istituzionali e gli attori locali privati al fine di definire le modalità di integrazione di tutti gli attori locali e territoriali per definire le forme e gli impegni tra le parti per la costruzione del Sistema Turistico Locale.

 

-A quali risultati si è pervenuti in data odierna?

 

“Nell'ambito di queste iniziative ad oggi abbiamo come risultato l'attivazione della misura POR 4.3 con cui la Regione Calabria sostiene la promozione e la fruizione dell'offerta turistica regionale attraverso un insieme integrato di interventi finalizzati ad accrescere l'immagine e la riconoscibilità del prodotto Calabria nell'opinione pubblica e tra i potenziali clienti. E’ l’intervento "Promozione turistica e commercializzazione area Pit 18".

 

-Cosa prevede tale intervento?

 

“Prevede attività di marketing d'area quali ideazione logo e marchio d'area che siano immagine di riconoscimento per il territorio in modo unitario, pur rispettando le specificità delle varie aree che insieme lo costituiscono. Prevede produzione di materiale promo-pubblicitario cartaceo e in video con relativa diffusione, realizzazione di workshop internazionale, partecipazione a fiere. Previste anche l’organizzazione e la realizzazione di eventi  che siano in grado di aumentare il livello percettivo della qualità della vacanza, integrando l'offerta delle arti, dello spettacolo e della cultura, così come la realizzazione della segnaletica tematica d'area collegata alla promozione unitaria del territorio con l'obiettivo precipuo di realizzare un sistema informativo, di comunicazione e di promozione sul turismo dell'area”.

 

 

Redazione gazzettino 
    di Tropea e dintorni

 

 

    www.tropeaedintorni.it        novembre 2006