Grande accoglienza al reliquiario delle lacrime della Madonna di Siracusa

La messa solenne è stata officiata dal vescovo, mons. Domenico Tarcisio Cortese, dal parroco don Felice la Rosa e da padre Arnone

La presenza del reliquiario è un evento eccezionale con il quale il parroco la Rosa ha voluto dare l’avvio alla novena per i festeggiamenti in onore della Madonna della Neve che sarà giorno 14 novembre

 

di Vittoria Saccà

foto archivio tropeaedintorni.it

 

Zungri -  Con il sole rosso pronto a tramontare, tutto era pronto ad accogliere il reliquiario delle lacrime della Madonna di Siracusa. Alle porte della cittadina, vi erano ad attenderlo il vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea mons. Domenico Tarcisio Cortese e il parroco don Felice la Rosa, il sindaco Tino Mazzitelli e tutta la giunta comunale, il capitano della Compagnia dei carabinieri di Tropea Raffaele Rivola accompagnato dal maresciallo Emilio Ferrugia, la banda diretta dal maestro Antonio la Torre e tutta la popolazione. In fibrillazione il comitato, che affianca da sempre il lavoro del suo parroco, composto da Nazareno Cimadoro, Vittorio Cutuli, Saverino Galati, Maria Neve Cichello e Fernando Cimadoro.

Il leggero ritardo sull’orario previsto si è verificato perché la delegazione siracusana, composta da padre Salvatore Arnone e da una coppia di giovani sposi,  ha voluto sostare a Paravati per fare abbracciare il simbolo sacro alla nostra santa vivente Natuzza che continua a pregare il cielo per tutta l’umanità.

Scortato dalla polizia provinciale, il reliquiario è stato posto, per primo, nelle mani del vescovo Cortese, poi inondato di petali di rose da parte dei fedeli e illuminato dalle scintille colorate dei fuochi d’artificio. Con il gonfalone della città portato dalla polizia municipale, al suono della banda e all’intonazione delle preghiere, alla luce delle fiaccole accese nelle mani di tutti, giovani, anziani e bambini, ha raggiunto il santuario della Madonna della Neve in processione lungo le vie cittadine. E per manifestare la gioia della sua presenza, le donne di Zungri hanno voluto impreziosire il suo cammino apponendo ai balconi delle loro case le coperte  più belle.

Con il reliquiario sull’altare centrale, la messa solenne è stata officiata dal vescovo, dal parroco e da padre Arnone, con tanti bambini in veste di chierichetti e il coro. Nella sua omelia,  mons. Cortese ha sottolineato come il cielo si serve delle cose e delle persone più semplici per compiere le sue meraviglie sulla terra. Ha quindi ringraziato padre Arnone e il vescovo della diocesi di Siracusa per aver permesso alla nostra comunità di venerare così da vicino il prezioso reliquiario.  Si è quindi soffermato sul significato delle lacrime che dal 53 sono conservate con grande amore verso la Madonna.  “Le lacrime – egli ha detto - sono il segno della nostra umanità, perché attraverso di esse si esprimono i nostri sentimenti di gioia, di dolore o di commozione. Vogliamo credere che le lacrime della Madonna esprimono tutta l’ansia e la sofferenza per tutta l’umanità”. Se  si riuscisse a raccogliere tutte le lacrime di sofferenza, ha proseguito tra l’altro il vescovo,  se ne raccoglierebbero davvero tante, perché tanto è il dolore dell’umanità. Così come tanto è il sangue che si potrebbe raccogliere; sangue versato per le morti volute dall’uomo attraverso le sue guerre.  Gesù ha preso su di sé la storia umana scegliendo di morire tra atroci sofferenze per la salvezza di tutta l’umanità. La storia umana, invece, è intrisa di sangue, perché l’ambizione di pochi ha provocato la morte di tanti giovani;  solo per Napoleone, vi furono sei milioni di morti.  “Le lacrime della Madonna di Siracusa - ha proseguito il prelato - ci invitano a pregare e in esse vediamo la sua partecipazione al nostro dolore e alle nostre sofferenze” causate spesso da gelosie e cattiverie. Ha quindi esortato tutti alla preghiera e all’impegno per asciugare le lacrime di chi soffre ma, soprattutto, ad essere portatori di gioia e di sorriso sempre e ovunque verso chi condivide il nostro tempo.

Padre Arnone, in seguito, ha ripercorso la storia delle lacrime della Madonna raccontando quanto avvenne nel 1953, nella modesta abitazione dei coniugi Angelo Iannuso e Antonina Lucia Giusti. I due giovani si erano sposati il 21 marzo di quell’anno e abitavano in via degli Orti di S. Giorgio a Siracusa. Da una statuetta mezzo busto in gesso e sottoforma di quadretto, raffigurante il Cuore Immacolato di Maria, che stava alla testa del loro letto, avvenne la prima lacrimazione; era il 29 agosto, intorno alle 3 di notte, e si protrasse fino al 1 settembre. Ha quindi parlato di quanto fu fatto per verificare la natura delle lacrime e della conferma del prodigio avvenuta il 17 ottobre del 1954 da parte del papa Pio XII che diffuse il messaggio attraverso la radio. Ha ricordato anche la presenza a Siracusa di papa Giovanni Paolo II il 6 novembre 1994, il quale disse che “….Le lacrime della Madonna  appartengono all’ordine dei segni: esse testimoniano la presenza della Madre nella Chiesa e nel mondo”.

Il parroco La Rosa ha ringraziato tutti per la loro presenza e per la sentita partecipazione. Ha informato che nella mattinata di sabato tutte le scuole avrebbero reso omaggio al reliquiario, mentre nel pomeriggio la Caritas cittadina avrebbe provveduto ad accompagnare in basilica gli ammalati. Per giorno di domenica, ci sarà la messa solenne alle 11, officiata dal vescovo emerito mons Vincenzo Rimedio e verso le ore 17, il reliquiario lascerà Zungri per ritornare a Siracusa.

La presenza del reliquiario è un evento eccezionale con il quale il parroco la Rosa ha voluto dare l’avvio alla novena per i festeggiamenti in onore della Madonna della Neve che sarà giorno 14 novembre, nella speranza che si aprano alla fede e alla preghiera “i cuori di tutta la gente”.

 

 

Redazione gazzettino 
    di Tropea e dintorni

 

 

    www.tropeaedintorni.it        novembre 2006