Rose Scarlatte al Teatro La Pace

Un'altra commedia brillante,

la regia  di Pippo Pattavina

 

di Francesco Apriceno
foto Salvatore Libertino

 

Domenica 23 Aprile alle ore 21 è stata rappresentata al Teatro La Pace, importante struttura locale, la  divertente commedia dal titolo “Due dozzine di rose scarlatte”, regia di Pippo Pattavina. Da segnalare innanzitutto la scarsa presenza di pubblico in questa serata che comunque ha regalato ai presenti molte emozioni e sopratutto la risata, frutto di una storia alquanto bizzarra ed intrigante.

Protagonisti: una coppia (Marina e Alberto) ancora vogliosi di evadere dalla routine quotidiana, cercando altri stimoli fuori dal matrimonio, almeno con la fantasia. Sempre presente con loro e partecipe dei loro problemi, un amico di casa (Tommaso) innamorato da sempre di Marina. Due piccanti e partecipanti cameriere (Rosina, Marta) con poca voglia di lavorare, tanta voglia di cantare e di impicciarsi delle avventure dei loro padroni, completano il cast.

La rappresentazione si apre con una musica seguita dall'entrata in scena della  moglie   e dell'amico. Marina confessa a lui la voglia di rompere la routine quotidiana della vita coniugale, dicendo di voler partire in cerca di avventure extra-coniugali. Il marito cerca di convincerla a non partire, ma quando lei è andata via confessa all'amico di aver finto ed esprime il medesimo bisogno di libertà della moglie. Squilla il telefono e una donna che neanche conosce gli chiede di ricevere da lui in dono “una dozzina di rose scarlatte”.

Da questa strana richiesta l'intreccio viene reso ancora più complicato e si entra nel clou della rappresentazione. In cerca di una relazione, Alberto ordina le rose, scrive un biglietto firmandosi con lo pseudonimo “Mistero”, con in testa un progetto intrigante confidato all'amico Tommaso: sedurre la donna in vista di un appuntamento galante. Ma qualcosa interviene a modificare lo svolgimento della storia e la situazione si evolve, facendo mutare ogni prospettiva. Marina torna a casa e, trovando le rose scarlatte con il biglietto intrigante, cambia comportamento e decide di rimanere, credendo di essere oggetto di corteggiamento da parte di un romantico spasimante.

Il marito, accortosi dell'errore compiuto dalla moglie, decide di metterla alla prova per valutarne la fedeltà. “Mistero” è uno strumento nelle  mani di Alberto. Rose e lettere si susseguono per molto tempo tra i due. La donna appare cambiata,si dimostra scorbutica con il marito, i due litigano spesso. A questo punto lui vuole avere prova tangibile di adulterio ed escogita un piano. Marina riceve una lettera in cui le viene dato un appuntamento al parco, dove ad aspettarla c'è in realta Tommaso. Mentre sta per uscire il marito la ferma e dopo la reticenza dimostrata da lei, le dice di sapere tutto, pur non svelando la trappola. La coppia decide di lasciarsi, quando prima che Alberto parta, la moglie lo ferma e gli dice di voler andare con lui.

Infatti Tommaso, persuaso da Marina, aveva confessato di conoscere la persona di cui si era innamorata “per corrispondenza” e aveva affermato di essere  lui “Mistero”. Alla fine, la scena si chiude con una battuta di Alberto che scatena la risata del pubblico. Infatti egli dice che se qualcun altro spasimante si facesse avanti “per corrispondenza”, basterebbe che la moglie pensasse a Tommaso ed al suo aspetto fisico per tornare dal marito. 

Ottima  interpretazione degli autori, svolgimento normale e senza interruzione, si è potuti assistere, in questa domenica dopo di Pasqua, ad uno spettacolo divertente ed interessante. L'unico rammarico è l'aver visto un teatro, valido e capiente come il teatro “La Pace” , quasi vuoto. La bravura e la preparazione degli attori ha però colpito il pubblico presente che ha potuto fruire e comprendere serenamente l'opera.

Due dozzine di rose scarlatte è stata scritta da Aldo De Benedetti, ha visto la partecipazione delle attrici  Concita Vasquez e Raffaella De Leo e degli attori Tuccio Musumeci e Pippo Pattavina. Regia: Pippo Pattavina. Scene e Costumi: Giuseppe Andolfo. Aiuto regia: Turi Giordano. Direttore di scena: Andrea Truzzo. Macchinisti: Filippo Tornetta e Daniele Ferro. Luci e fonica: Walter Puglisi e Antonio Torrisi. Sarta: Marta Rinaldi. Suggeritrice: Bruna Russo. Trasporti: Titanic. Servizi amministrativi: Isabella Costa. Servizi organizzativi: Debora Lombardo. Organizzazione spettacoli: Pina D'Amore. Realizzazione scene e costumi a cura del “Teatro della Città”.

 

Il Teatro

 

Il teatro “La Pace” sito in Sant'Angelo di Drapia, a circa 1 km da Tropea, prende il nome dall'omonimo villaggio nel quale è stato costruito. La struttura consta di circa 900 posti a sedere, 800 disposti in platea, galleria e gradinata e 120 su tre piani laterali di palchetti. Il palcoscenico ha la superficie di 250 mq (uno dei più grandi della Calabria) arricchito con attrezzature moderne e sofisticate. La struttura è stata progettata per essere adibita anche a cinema o centro congressi.

Il teatro è stato inaugurato il 13 Marzo 2005 da Alba Parietti ed il cast del Bagaglino; ha visto anche la prima della tournèe nazionale dei Matia Bazar, il 29 Maggio del medesimo anno. Infine l'organizzazione, composta dal direttore artistico Carlo Auteri, ha programmato un'interessante stagione teatrale iniziata il 21 Gennaio 2006, con un cartellone ricco di molte presenze importanti tra cui Lando Buzzanca, Enrico Guarneri, Pippo Franco, ma anche interessante per la presenza di alcune compagnie teatrali locali.  



Le foto della commedia

 

Redazione gazzettino 
    di Tropea e dintorni

 

 

    www.tropeaedintorni.it        23 aprile 2006