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Forgione-Lorenzo-CittonTour elettorale a Tropea di Francesco Forgione e  Barbara Citton
Il voto di scambio “è peggiore del pizzo”
Barbara Citton punta su una provincia che “non sia spezzettata con interventi a pioggia, ma coordinata e con interventi mirati”


di Caterina Pandullo
foto Salvatore Libertino

Tour elettorale a Tropea del presidente della Commissione antimafia e capolista al senato per la Sinistra Arcobaleno, Francesco Forgione,  accompagnato da Barbara Citton e da Franco Daniele. Ha introdotto l’incontro Mario Lorenzo, candidato cittadino al consiglio provinciale , con una breve analisi delle priorità, soprattutto nel settore turistico, da realizzare a Tropea e nella provincia, in caso di vittoria elettorale. “Poche idee ma chiarissime” per Barbara Citton che punta su una provincia che “non sia spezzettata con interventi a pioggia, ma coordinata e con interventi mirati”. Finora, ha sostenuto, si è data poca importanza alla politica e se ne è data troppa ai politici, ai quali spesso ci si rivolge per il giusto riconoscimento dei legittimi diritti e il risultato è il voto di scambio che “è peggiore del pizzo”. Occorre, a suo avviso, controllare le persone che s’inseriscono nelle liste e fare scelte oculate e trasparenti. Forgione ha Forgione-Citton-Lorenzo-Dagostinolanciato un forte appello per “uno sforzo in questa ultima settimana per far vivere le ragioni della sinistra,  combattere il senso di sfiducia e di abbandono e l’idea che la politica è inutile e che niente può cambiare”. La concreta possibilità di cambiamento invece per lui è possibile se c’è una forte rappresentanza della sinistra. Ricordando il sostegno generoso della Sinistra al governo Prodi che si è spezzato “nel momento in cui si doveva distribuire il tesoretto” ha  poi denunciato l’ipocrisia dei due maggiori leader che fanno a gara “ a chi offre di più”. La Calabria  vive in uno stato di totale abbandono e occorre rimettere al centro della politica nazionale  la questione meridionalista. Ha fatto quindi cenno all’attacco di questi giorni ricevuto da Confindustria  e dall’Associazione cliniche private per aver detto che “è intollerabile il rapporto inversamente proporzionale tra i soldi che arrivano e il lavoro che si crea”. E ha affermato di non dire certo eresie quando afferma che  un giovane per superare un concorso non può contare sul merito ma deve affidarsi al politico o al mafioso di turno; che quando c’è un appalto pubblico ci deve essere l’intervento della magistratura; che i cantieri della Salerno-Reggio Calabria prima o  poi  bisogna chiuderli perché finalmente l’autostrada sarà finita mentre c’è chi vorrebbe tenerli aperti per prendere le tangenti. “Angela Napoli mi ha accusato di strumentalizzare la lotta alla mafia, ha sottolineato, e ora,  dopo  la strage di Papanice e di Crotone e la violenza arrivata alle donne e ai bambini, parlano tutti di mafia e vogliono combatterla”. Ha parlato quindi di una battaglia per lo sviluppo che metta fine agl’interventi a pioggia  e che   garantisca un salario sociale nel Mezzogiorno, Barbara Cittoncome avviene negli altri stati europei, usando i soldi del tesoretto. Quanto al ponte sullo stretto che dovrebbe collegare la Calabria all’Europa, ha fatto notare che  alla Calabria non serve,  perché rispetto all’Europa essa  rimarrà sempre periferia col suo 30% di disoccupazione e il lavoro dequalificato. La Calabria invece  può recuperare un ruolo se è una regione mediterranea perché lì sarebbe al centro;  da qui la necessità di potenziare i porti, in primis Gioia Tauro. Occorre, ha affermato, capovolgere la logica dello sviluppo partendo dalle nostre risorse: il mare, la costa, le pietre che parlano di una storia antica, i mestieri, le esperienze. Tornando sulla lotta alla mafia, per lui  è fondamentale confiscare i beni ai mafiosi e utilizzarli per la comunità. L’interesse della mafia sulla Sanità, ha poi aggiunto, dipende dal fatto che  questo settore copre il 65% del bilancio della Regione e la mafia va dove c’è la ricchezza e il potere.   Criticando la gestione sanitaria poco trasparente, ha messo in rilievo l’inadeguatezza  delle  strutture pubbliche a beneficio di  quelle private, “che private non sono perché prendono soldi pubblici”, e il forte impegno della Sinistra per una sanità pubblica e trasparente.

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