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Tramonto sull'Isola di Tropea (foto Libertino)Il Sistema Turistico Locale potrebbe approdare altrove

Tropea rischia di rimanere fuori dai benefici  legge
Gerolamo Pungitore ed il consigliere provinciale Nino Macrì, si stanno battendo per evitare questa sciagura


di Nello Maccarone

foto Salvatore Libertino

Dopo quarant’anni di turismo vissuto con alterne fortune, la Costa degli dei con al centro la rinomata località turistica di Tropea rischia ancora una volta di rimanere fuori dai benefici di una legge regionale che potrebbe far compiere a tutto il territorio quel salto di qualità necessario per il consolidamento ed il rilancio di un’economia, quella turistica, che finora non è riuscita, diciamolo, a decollare appieno. Potrebbe infatti approdare ad altri lidi il riconoscimento di STL dopo il tentativo, non certamente malcelato, da parte della Provincia, di istituire un altro consorzio creato ad hoc per scalzare quello già esistente della Costa degli dei. Un vero e proprio “colpo gobbo”  orchestrato ai danni non soltanto della città di Tropea, ma anche dei comuni limitrofi di Ricadi Capo Vaticano, Parghelia, Zambrone, Zaccanopoli, Spilinga  nonché di  molti paesi dell’entroterra collinare, su su fino a Serra San Bruno. Un tentativo, ormai scoperto, di “scippare”a questi comuni  i benefici  legislativi ed i futuri cospicui finanziamenti che prenderebbero così la strada verso  altre località che certamente turistiche non sono ma  che, se l’espropriazione indebita riuscisse, potrebbero ricevere privilegi altrimenti non dovuti. Sembrava infatti scontato, per il consorzio “Costa degli dei all’ombra del Poro”, il riconoscimento di Sistema Turistico Locale da parte della Regione Calabria, essendo già operativo fin dal 2003, cioè soltanto qualche anno dopo l’approvazione della Legge Regionale che ne regola l’istituzione. Un’opportunità unica, per tutta la fascia costiera e collinare, di fare quel che si dice in gergo “sistema”, concorrendo insieme con un’offerta unica per rilanciare il turismo, ma anche, dopo anni di abbandono da parte della politica, di usufruire delle opportunità finanziarie di una legge per creare tutte le strutture ed infrastrutture necessarie che ancora mancano nel territorio. Senonchè, come da abusata frase “piatto ricco, mi ci ficco”, qualcuno ha pensato che la torta STL era  troppo per la Costa degli dei  (che in politica  va bene solo quando c’è  fregiarsi delle bellezze naturali e del suo  immenso patrimonio naturalistico, ma quando c’è da spartire, è meglio mandare le briciole alla costa e dirottare le fette più grosse verso altri “lidi”) e con un colpo da prestigiatore politico  è comparso sulla carta, dal nulla,  un altro consorzio che mira ad ottenere il riconoscimento regionale entro il 15 luglio, scalzando così il Consorzio Costa degli dei. E la politica locale che fa? Tranne il presidente del Consorzio alzando la voce e promuovendo ripetuti incontri con i comuni e i privati, il resto della politica sembra nicchiare. Ma questo è l’ultimo treno che passa per la via dello sviluppo, ed occorre quindi che i politici locali che hanno a cuore il bene del territorio si diano una mossa e dimostrino con i fatti di interessarsi al futuro della Costa.

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