Dai panni dell’Homo Eroticus, specie in estinzione a Don Giovanni di Molièr

Lando Buzzanca al Teatro La Pace, un gioiellino da salvaguardare

Raccontata  la storia di un giovane che non ha né regole né religione

 

di Vittoria Saccà

foto Salvatore Libertino

 

Drapia - Gerlando Buzzanca, l’attore da tutti noto con il nome di Lando,  al teatro La Pace ha rappresentato il “Don Giovanni” di Molière, la famosa opera  dove viene messo in scena quel tipo di uomo simbolo di chi spezza le regole della morale comune pur di soddisfare il suo innato egoismo.

Il Don Giovanni, abbiamo letto nella brochure “non è solo il grande amatore spregiudicato che tutti conoscono, ma esalta la libertà dell’uomo proprio attraverso l’amore. Rivela una mancanza totale di senso morale e tratta con spietato cinismo il dolore altrui. Nel contatto col mondo femminile, tutte le sue donne sono vittime della sua bellezza, del coraggio, dello spirito d’avventura, aspetti, questi, che fanno del Don Giovanni, una delle grandi figure di Molière”.

Un’opera, dunque, che racconta la storia di un giovane che non ha né regole né religione, che non si ravvede mai della sua condotta riprovevole e che non ascolta i consigli di nessuno tanto meno del suo fedele servitore che lo rimprovera.

Al tempo della pubblicazione dell’opera, Molière fu accusato dalla critica del tempo di dare in pasto al pubblico un protagonista senza principi validi e non la salvò neanche il finale che poi è una dura condanna della vita dissoluta del protagonista.

Il Don Giovanni, è un lavoro che calza a pennello al nostro Buzzanca, nato a Palermo, e noto per i ruoli particolari che ha inteso recitare, sempre con grande successo. Dal ruolo di supermaschio italiano, degli anni settanta, ma sempre preso a bastonate e deriso, al latin lover siciliano che si reca nella Scandinavia per andare a caccia di donne da poter sottomettere alla sua prepotenza maschile, con il suo Vichingo venuto dal sud. Così come in altri lavori dove l’attore veste spesso i panni dell’Homo Eroticus, specie in estinzione.

Lo abbiamo visto in questo impegnativo lavoro teatrale, di cui è anche regista. Buzzanca stesso ha detto del suo Don Giovanni  “E' assolutamente mancante della consapevolezza dell'esistenza del Bene e del Male. Ed è proprio quest'uomo che abbiamo pensato di realizzare nella semplicità e nel rigore di un racconto popolare, nell'intento di proporlo culturalmente ad una platea più vasta possibile. Ce l'abbiamo messa tutta. Ma proprio tutta! A voi, gentilissimi spettatori, l'ultima parola. A me, come interprete, Don Giovanni fa una "cauta" tenerezza. Mi piacerebbe se la condivideste.
Vi auguro buon divertimento”.

E il pubblico, numeroso, si è davvero divertito applaudendo Buzzanca e tutti gli altri attori che sono stati altrettanto bravi.

L’appuntamento si è inserito nella programmazione della stagione teatrale 2006, organizzata nel grande complesso d’avanguardia del Gruppo Vecchio; teatro tra i più importanti del Meridione, che ha suscitato grandi apprezzamenti soprattutto negli attori che si sono avvicendati fino ad oggi; Loro, che percorrono le scene di tutti i teatri italiani ed anche esteri, hanno sentito la necessità di soffermarsi sul palco, a fine spettacolo, per congratularsi con i realizzatori, con il territorio e la Calabria per la presenza di una struttura davvero invidiabile. Anche Buzzanca ha sottolineato che il teatro La Pace è un gioiellino da salvaguardare.

 

le foto della rappresentazione

 

Redazione gazzettino 
    di Tropea e dintorni

 

 

    www.tropeaedintorni.it        febbraio 2006