Una tradizionale festa di Tropea

Ritorna la festa de “I Tri da Cruci”             

Il 3 maggio 2003 Tropea ha rivissuto la festa più popolare, quella de I Tri da Cruci, assaporando l’atmosfera entusiastica dell’occasione. Forse mai come in questa edizione si sono visti tanti splendidi fuochi d’artificio che hanno illuminato il paesaggio notturno della città.

di Bruna Fiorentino

Foto Salvatore Libertino

 

Tropea – Era ora che una delle feste tropeane più amate dalla gente del luogo, I Tri da Cruci (I Tre della Croce), venisse riproposta in tutta la sua bellezza e partecipazione popolare!

Finalmente perché, dopo alcuni anni di silenzio o di manifestazioni sotto tono, il 3 maggio scorso, le principali vie di Tropea hanno rivissuto questa festa caratteristica che ripercorre passo passo episodi della storia passata della cittadina ormai nota come capitale delle vacanze.

Gli abitanti come pure molti turisti hanno affollato le strade per ammirare e seguire le varie fasi della cerimonia che si ricollega ad avvenimenti realmente accaduti. L’origine de I Tri da Cruci è, senza alcun dubbio, collegata alla religione. Bisogna ricordare, infatti, che per i Cristiani il culto della Croce, simbolo di sacrificio e di trionfo, è antichissimo risalendo, addirittura, al IV secolo, quando venne istituita nella liturgia un’apposita ricorrenza che cadeva proprio il 3 di maggio.

A Tropea, secondo lo storico Francesco Sergio (1642-1720), il culto della Croce esisteva già nel 1120 e nel ‘500 sorgeva, nell’attuale Via Umberto I, una chiesetta all’esterno della quale, il 3 di maggio, i fedeli prima di entrare per le funzioni, giravano tre volte intorno ad una croce posta davanti alla porta. Nel 1783 un terremoto lesionò la struttura sacra che fu spostata in un tempietto a tre coni dove furono allineate tre croci lignee, oggetto di particolare venerazione.

Nel 1875, un violento uragano fece crollare l’edificio. I Tropeani, allora, costruirono una piccola edicola (conulea) dedicata alle anime del Purgatorio, dove fu posto un quadro ad olio della Pietà, e sistemarono le tre Croci in una vicina Chiesa, anch’essa consacrata al Purgatorio.

Fin qui la parte religiosa della ricorrenza de I Tri da Cruci, che nell’Ottocento, assunse anche un carattere profano con collegamenti alla pirateria ed ai soprusi subiti dai Tropeani per mano degli invasori e predatori musulmani i quali, per secoli, avevano terrorizzato le coste della Calabria e di tutta l’Italia meridionale.

Fu proprio in ricordo di questi lunghissimi periodi di terrore e di sottomissione, che la festa del 3 maggio fu colorita con elementi profani presi dal mondo islamico e ridicolizzati. Ed ecco apparire la figura di “u camiu” (il cammello) di cartapesta che si rifaceva all’animale vero su cui si aggirava per Tropea l’esattore turco per riscuotere i balzelli dalla poverissima popolazione. Il fantoccio, costruito in legno o con canne, appunto per emulare l’antica vicenda, viene imbottito di fuochi pirotecnici e portato a spasso da una persona, simulando un ballo accompagnato dal suono di un tamburo. La performance termina quando tutti gli scoppiettii delle girandole si sono spenti.

Infine, con l’ultimo simbolo di questa tradizionale festa cittadina, che è rappresentato da una barca di carta colorata simile a quelle corsare e fatta esplodere alla fine della serata, si evoca il termine delle scorrerie musulmane e la vittoria delle Croce sulla Mezzaluna islamica. 

All’interno di questa manifestazione c’è, sicuramente, un preciso riferimento ad un episodio importantissimo per il mondo cristiano, ossia la battaglia di Lepanto (1571) combattuta contro i Turchi e vinta dai Cristiani in cui parteciparono alcuni soldati tropeani, come il colonnello Gaspare Toraldo, stando a dei documenti dell’epoca.

Un’ottima idea, quindi, quella di ripristinare la festa de I Tri da Cruci sperando che non si sia trattata solo di un’iniziativa isolata nel tempo! In fondo serve solo un pizzico di buona volontà e collaborazione per garantire puntualmente una festa che accontenta tutti: cittadini, turisti e operatori alberghieri.
 

 

Redazione gazzettino 
    di Tropea e dintorni

 

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