Reggina e Cosenza si prenotano per giocare anche a Tropea

Quasi pronto il nuovo stadio della S.S. Tropea

L’Associazione Culturale Trophaeum ha scritto all’Amministrazione Comunale per proporre di intitolare la nuova struttura sportiva a Raf Vallone, celebre attore nato a Tropea, che negli anni ’30 ha giocato con il Torino e con la nazionale italiana.

di Bruno Cimino
foto Salvatore Libertino

Tropea – Ai primi di gennaio 2003 la nuova struttura della futura società sportiva Tropea è quasi alla fine dei lavori. Si presenta ancora come un cantiere dove si sta provvedendo alle ultime, forse più importanti, pennellate di un progetto destinato ad essere tra i primi cinque impianti sportivi della Calabria. Il campo da gioco dove si disputeranno gli incontri sarà un tappeto verde in fibra sintetica e questo consentirà un uso continuo e duraturo perché garantito da materiali “miracolosi” della moderna tecnologia, intervenuta per scongiurare e risolvere il problema delle orrende buche che spesso vediamo nei santuari del calcio italiano.
Le tribune, certamente coperte, una ad est e l’altra ad ovest, ospiteranno circa sette mila spettatori. A prima vista sembrano richiamare un’architettura greco-romana per le colonne a cinta che si innalzano fino a sostenere un tetto in legno, ma poi ci ricordano, anche se nell’insieme, la praticità dei campi inglesi (in questo caso il riferimento è quello del Chelsea) e la qualità e praticità di quelli italiani (per esempio del Marassi). Del resto la parola stadio deriva dal greco στάδιον (stadion), e dal latino spatium, che letteralmente traduciamo spazio o arena.
Il collaudo della nuova struttura tropeana dovrà indicare l’idoneità per ospitare manifestazioni sportive anche di alta categoria (serie A e B). Non a caso le squadre della Reggina e del Cosenza si sono già affrettate a prenotarsi per disputare partite di campionato e/o amichevoli di lusso. Ci sono comunque tutte le garanzie che questo avvenga perché l’impianto è stato realizzato tenendo conto delle norme vigenti in materia edilizia imposte dalla UEFA. Sono previsti, difatti, spazi per l’allenamento degli atleti, un campo da tennis, uno di calcetto ed una palestra, spogliatoi per atleti e giudici di gara dove si accede da un tunnel, una sala medica, uffici, sale stampe, ma anche box commerciali con bar ristoro. L’illuminazione del rettangolo di gioco è stata realizzata con l’installazione di quattro alte torri porta fari. L’esterno è stato attrezzato per facilitare la viabilità dei pedoni e delle macchine che potranno disporre di ampi parcheggi, piazzole, fontane e viali alberati.     
L’area su cui sorge l’intero impianto non è tra le più suggestive della bellissima Tropea, ma certamente l’unica possibile per realizzare un simile progetto. Si trova in zona Campo, nel quadrante sud-ovest del Comune che, ricordiamo, è uno dei più piccoli d’Italia. L’accesso principale è da Via Don Mottola.          
Il vecchio comunale, nella marina del Vescovado, costruito negli anni venti, dove sono state scritte bellissime pagine di sport, innanzitutto di calcio, e che a metà degli anni settanta venne battezzato Stadio del Sole dall’allora emittente locale Radio Tropea, già a fine giugno prossimo non ci sarà più e la sua area si integrerà nel moderno porto turistico praticamente ultimato. Qui si stanno disputando le partite dell’anno calcistico 2002-2003 con il Tropea che, come si sa, in questo campionato si chiama Collemare. Il suo allenatore Salvatore La Torre, forse tra i più bravi calciatori di tutta la storia sportiva tropeana (quattro presenze in serie A) è molto contento del nuovo stadio. “E’ quello che serviva – ci dice - visto il grande serbatoio di giovani che Tropea e dintorni dispone, e poi -  aggiunge – una città come la nostra non poteva più fare a meno di avere una struttura simile per aspirare a raggiungere obiettivi ambiziosi”.
Questa attenzione, già nei programmi del bravo S. La Torre,  alla scuola calcio sarà un importante punto di riferimento per iniziare una nuova storia di sport per Tropea e per la Calabria. Lo si potrà fare ancora meglio se l’organizzazione che sosterrà questo progetto avrà all’interno persone che nel calcio hanno vissuto i loro anni migliori e che, cosa importante e necessaria, se ne intendono. Indichiamo qualche nome: Aldo Collia, Peppe Tropeano, Granfranco Pugliese, Mimmo Buttafuoco, Tonino La Torre, Antonio Saturno, Antonio Epifanio, Pasquale Vasinton.
L’augurio è che i tifosi tropeani conservino nel cuore di sportivi, oltre ai colori sociali bianco e nero della loro squadra, anche il motto storico del Tropea, che è il più bello del mondo: “Insisti/Resisti”.   
Il titolo della nuova avventura calcistica del Tropea dovrebbe iniziare con un nome che sicuramente i Tropeani condivideranno. Si tratta di Raf Vallone. Alla sua memoria, secondo una lettera-proposta inviata dall’Associazione Culturale Trophaeum all’Amministrazione Comunale, dovrebbe essere intitolato il nuovo stadio.

Redazione gazzettino 
    di Tropea e dintorni

 

 

    www.tropeaedintorni.it