Quasi inesistente, a Tropea, la collaborazione tra le Associazioni Culturali

Il ruolo smarrito della Consulta

        A Tropea la numerosa presenza di associazioni culturali potrebbe incidere anche nelle scelte politiche cittadine, ma non è facile farsi un’idea di quello che, oltre alle indubbie capacità artistiche, possa essere il pensiero politico degli soci su avvenimenti che coinvolgono la realtà locale o internazionale. 

        

         di Bruno Cimino

foto Salvatore Libertino

 

Tropea –  Che Tropea sia terra di cultura e di grandi uomini di pensiero è un vanto che risale almeno al 1550, sicuramente ai tempi dell’Accademia degli Affaticati, perché documentabile, ma anche prima, a partire dal 1200, se esplorassimo alle origini delle nobili famiglie tropeane.
Oggi, nel terzo millennio, la Capitale delle Vacanze pullula di associazioni culturali (non meno di 32), tutte sicuramente nate con le migliori intenzioni di divulgare un proprio pensiero e valorizzare quelle attività in cui i soci si riconoscono.

Tropea, dunque, non è una località rinomata solo per le sue ineguagliabili bellezze naturali ma è sede di un continuo fermento intellettuale.
Queste Associazioni proprio perché così numerose, già da diversi anni, si sono organizzate in una Consulta, il cui attuale Presidente è l’infaticabile Marcella Romano, che dovrebbe orientare, gestire e armonizzare laddove possibile e fattibile le varie attività di tutte le associazioni aderenti. Inoltre, cosa molto più importante, la Consulta dovrebbe fungere da tramite con le istituzioni locali, regionali e nazionali.

Tempo fa, il nostro giornale web, al fine di informare i lettori aveva inoltrato ai Presidenti delle singole associazioni una lettera per conoscere i progetti in atto e quelli futuri. Le domande, rimaste senza risposte, erano le seguenti: “Quali sono le risorse di Tropea (non strettamente naturali) in grado di garantire certezze e tranquillità nel settore turistico?”; “Di che cosa Tropea avrebbe bisogno per il suo sviluppo economico e sociale?” e “Quali progetti del Suo programma associativo è certo di poter realizzare a breve e, in particolare, per la prossima estate?

Il fine di questo servizio, oltre che di carattere prettamente giornalistico, era orientato a capire quale fosse il grado di impegno sociale, ma anche il peso politico delle singole associazioni.

Non c’è da meravigliarsi, anzi è più che legittimo per un qualunque organo di stampa, chiedere ai protagonisti della cultura quale sia, ad esempio, il proprio pensiero su vicende di carattere locale o internazionale quali il dibattito in atto sul ridimensionamento dell’ospedale di Tropea o sulla guerra in Iraq dicasi pace nel mondo.

La redazione de Il Gazzettino di Tropea e Dintorni, pur ringraziando la sola Marcella Romano per aver risposto al questionario, fornendo un programma contenente una serie di iniziative culturali (a nome del Club degli Artisti La Fenice e del Gruppo Folk Le Chiazzarole), ha considerato deleteria l’apatia dimostrata dalla quasi totalità delle associazioni della Consulta nel non rispondere ai quesiti informativi, (va detto che questo giornale è emanazione dell’Associazione culturale Trophaeum, che fa anche parte della Consulta).
 

Redazione gazzettino 
    di Tropea e dintorni

 

 

    www.tropeaedintorni.it