Viviana Scarpa (Vibo Valentia - 28/5/1954)
 

Giochi di potere

 

Chi prenderà lo scettro del comando

Chi sarà la tigre,

Chi il lupo.

Dove sarà il confine del giusto e del cattivo

Assurda guerra è la follia dell’uomo

Sconfina la ragione

Pecore sgozzate saranno i poveri innocenti

Schermo di magia spegni quella luce

Non voglio più ascoltare i pianti strazianti delle madri

Né vedere gli occhi di quei bimbi pieni di terrore

Sbranatevi da soli nel brutto gioco del potere.

  

Svegliatevi Iracheni

 

Svegliatevi Iracheni

Uscite allo scoperto e seppellite i morti

Il giorno della lince si avvicina

Tenetevi voi pronti

Assaporate adagio senza far rumore la vostra libertà

Avete dato tanto e sopportato troppo

Vestitevi di bianco e non di nero

Attenti allo sciacallo

Che non raccolga il frutto

Ma si accontenti solo della sua vittoria

 

Dolce Terra Mia

 

Chi ha chiamata amara la mia terra

Non ha mai visto quanto lei è bella

E’ dolce la mia terra e la mia gente

Non giudicare se non conosci niente

Non odiare così rara bellezza

Solo perché tu non ce l’hai eguale

Lavati i piedi prima di calpestarla

Lei profuma di fiordaliso e di viole

Nel suo stivale stretto

Lei ha nascosto il cuore

Grande è il mio orgoglio per essere sua figlia

E la difenderò  da chi la offende

Con unghie e denti

La amo come mia madre

Perché lei mi appartiene e io le appartengo

Amala straniero

Riempiti gli occhi e l’ anima di questa terra mia

Porta con te il nostro sorriso

Un po’ del nostro cuore

Porta con te un pezzo di tramonto

E dillo a tutti

Che è dolce e bella

E non è amara questa terra mia
 

Perdono

 

Perdonami per quel tozzo di pane

Che non hai e che io butto

Perdonami per quel che ho e del tuo niente

Mi sento misera guardando te

Tu che nella tua povertà

Hai la forza di mostrarmi il sorriso

Io che tutto ho

Non ho niente
 

Redazione gazzettino 
    di Tropea e dintorni

 

 

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