Una professoressa interista, amante pudica della Reggina

Essere “ultras” al femminile ed in modo originale   

Ci sono tanti modi per esprimere il tifo verso la propria squadra

 

di Caprino Elisabetta (Interista)  Maesano Mario (Milanista)

foto Ferdinando Bombai

 

 “Ndi fici di li mei, quando fu schetta, li mura li 'nchjanava comu nu gattu. Attenta quandu 'nchjianava lesta, 'nchjianava cu li 'zzoccula a li mani.

Vi sembra strano, salendo per caso o per fatalità le scale del campo sportivo reggino, domenica 12c.a,è stato eccitante, coinvolgente, anzi  più di questo. Arrivata alla sommità il cuore pulsava, l’occhio girava pazzamente, la mente era presa totalmente (totus tua), pensando al Papa Polacco. E’ vero, anche nel calcio c’è questo connubio d’amore, un legame fisico-spirituale tra la tua squadra e il contesto magico la Prof.ssa” single capitata li perché il diavolo, sabato sera, aveva capovolto la sua sorte, mandando in panchina la vera milanista, la sorella sfegatata professoressa. La  sorte scelse me, Andry ed Emilia, più altre persone di Polistena, dove ero momentaneamente  domiciliata una interista, amante pudica della Reggina, doveva vedere i milanisti, i vari kaka, Giraldino, Costacurta, Dida ecc. ecc. di fronte a me  la curva sud, pazza, estroversa, un continuo frastuono che mi coinvolgeva in modo pazzesco ed io dimenticavo la scuola, la laurea, anzi quella la calpestavo, perché al primo gool reggino ero in delirio totale col corpo e nella mente, che piacere fisico, sobbalzai, urlai, disperata e felice,sorridevo e chiamavo con dolci parole i calciatori reggini, tra cui Amoroso ricordandogli che lei è Amore e che martedì era S. Valentino. Oltre che pedagogia, silenzio e disciplina, io ero io, la Moratti avrebbe agito cosi, perché siamo vere donne con un cuore che pulsa e con gli ormoni a 2000 km.. al secondo. Come si può stare fermi, essere donne ipocrite quando vedi … dico una partita, e “maschi”come il cioccolato Dida a zona , il funambolo kaka, il bel Billy, il super Nesta e perché no, il Pippo, fanatico ma serpente velenoso? E poi il Principe azzurro Giraldino, tutto corpo, occhi e bellezza sportiva. Ecco  perché le star della RAI sposano o filano con loro, ma indubbiamente perché dice quale donne sono “new life”. In quel momento ricordavo i miei alunni della 2B milanisti e pensavo alla leopardiana che lunedì mi avrebbero subissato di domande e quindi dovevo prepararmi nelle abilità conoscenze e competenze. Il ruolo doveva investirci e quindi aveva ragione la “53!!!. Allo stadio la professoressa  ha subito una metamorfosi kafichiana-era imprevedibile, ma qualcuno continuava a riferirmi” zia, sei una professoressa”. Ma che professoressa, allo stadio con la mia Reggina sono solo una donna sportiva: vera, autentica, disinibita e mascolina, anzi stimo tutti gli uomini che frequentano il campo sportivo la domenica, perché sono i veri capisaldi di una società troppo schematizzata e rigida. Dobbiamo essere più flessibili, più autentici e abbattere i muri della falsa-pudicizia, dei tabù e dell’apparenza. Ognuno deve essere se stesso, solo cosi si può parlare di pace di libertà e di sviluppo. Quindi prendiamo esempio dal calcio, soprattutto noi donne, che siamo coinvolte in un gioco di lavori e poi la Domenica ci (incufiamo) in casa e mandiamo da soli i mariti o gli uomini allo stadio (ma siate ragazzi !!!) dice “striscia” Il mio aiutante pedagogico e il  prof. Mario” ultras Reggino e del Milan” colui che ama  anche la cultura e lo sport.

 

 

Redazione gazzettino 
    di Tropea e dintorni

 

 

    www.tropeaedintorni.it        marzo 2006