Appunti sul volo da diporto sportivo


Volare dolce volare …


Le emozioni che si vivono a bordo dei velivoli della Alicalabria costituiscono una grandiosa esperienza non più, finalmente, a totale appannaggio dei piloti ma anche di quanti decidono di concedersi un nuovo modo di visitare la Calabria.

 

di Pasquale Loiacono (Gruppo Piloti Alicalabria)

foto Salvatore Libertino

 

Tropea – Nella provincia di Vibo Valentia esiste una delle prime e più attive aviosuperfici della Calabria: è il territorio di Spilinga in località Olivadi.

Il Voloclub si chiama Alicalabria ed è stato fondato circa 15 anni fa da alcuni pionieri tra i quali il prof. Giuseppe Pontoriero di Spilinga e Pino Aranio di Ferrara, ed il Colonnello Andrea Lacquaniti. Esiste una sezione di aeromodellismo ed una di volo da diporto sportivo (VDS). Le attività generalmente avvengono nei giorni festivi o prefestivi e consistono in voli liberi ricreativi a scopo turistico o per utilità sociale. Il club fa, infatti, parte della Protezione Civile e, come tale, è a disposizione delle Autorità per servizi di controllo aereo del territorio in caso di calamità, incendi o quant’altro.

Proprio nel mese di maggio scorso si è svolta  una esercitazione di protezione civile con simulazione di interventi di soccorso e controllo, unitamente a tutte le altre sezioni della Protezione Civile presenti sul territorio.

Il club accoglie, inoltre, nel periodo estivo, numerosissimi turisti che giungono con velivoli ultraleggeri da tutta Italia e anche da molti paesi europei dove, questo nuovo modo di fare turismo, si va rapidamente diffondendo.

Il problema a questo proposito resta  la recettività alberghiera  della zona ed i servizi che tutt’ora sono affidati alla buona volontà dei soci del club, i quali provvedono ad accompagnare i piloti agli alberghi più vicini e a dare l’assistenza necessaria.

Per chi volesse  provare  l’esperienza del volo si consiglia di  recarsi personalmente sul campo nei giorni di sabato o domenica pomeriggio. Certamente ci sarà un pilota disposto ad  effettuare un volo turistico.

Il volo non ha scopo di lucro, non si vola per soldi ma per passione. Tuttavia è gradita  un’offerta libera per sostenere la vita del campo e le spese  relative  al volo stesso.

Nell’anima  di molti  continua  a vivere  il sogno di Icaro, superare  i vincoli che ci imprigionano alla madre terra  per librarsi nell’elemento che  più è segno ed emozione  di libertà: il cielo. Quando poi la volta celeste sposa questa splendida costiera calabrese, le emozioni  diventano  veramente  degne di essere vissute e raccontate.

In principio l’idea del VDS era solo un sogno di pochi coraggiosi che, sfidando l’ignoto, tentavano di coniugare l’idea del volo con risorse economiche limitate, con la  diffidenza delle autorità  e la contrarietà dei familiari, con la vischiosità delle varie burocrazie; gente comune, con un’unica passione: volare, volare facile, volare tanto.  

Grazie al sacrificio di questi pionieri la tecnica del volo da diporto si è affinata nei metodi e nei materiali, divenendo sicura. Gli attuali piloti da VDS si sentono minuscoli al confronto di quei giganti che a volte hanno dato la vita per offrire, oggi, la possibilità di volare facile ed in sicurezza.

Sicurezza, sì, è questa la priorità di ogni pilota degno di tale nome, perché volare è innanzitutto disciplina e rigore, continua abitudine a valutare le proprie capacità, i propri limiti e quelli esterni non  direttamente dipendenti dal pilota.

Il volo rifugge dal pressappochismo e dalla superficialità, non è un’attività per chi non sa mettersi in